deeppower akü 12v 9ah / Casa Aperta ODV – a supporto delle missioni nel mondo

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La Venerabile Serva di Dio Luisa Guidotti nacque a Parma (Italia) il 17 maggio Dopo la morte della madre, avvenuta nel , insieme alla famiglia, andò a vivere a Modena, dove fu accolta dalla zia materna Maria Mistrali, che in seguito l’adottò e di cui assunse giuridicamente il cognome. Nel fu nominata Presidente della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica della parrocchia di San Domenico a Modena. Il 29 febbraio conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia e, nel marzo successivo, l’abilitazione all’esercizio della professione di Medico-Chirurgo. Il 19 maggio fece la richiesta d’ingresso nell’Associazione Femminile Medico Missionaria (oggi Associazione Sanitaria Internazionale), fondata da Adele Pignatelli nel , con lo scopo di offrire a medici e paramedici l’opportunità di servire Dio e i poveri, vivendo da laici nella comunità cristiana e mettendo in comune ogni cosa. Dopo aver ottenuto la specializzazione in Radiologia e Terapia fisica, nel , ricevette il “crocifisso missionario” dalle mani dell’Arcivescovo di Modena, Mons. Giuseppe Amici, e partì per Chirundu, in Rhodesia (attuale Zimbabwe), dove l’Associazione gestiva l’Ospedale “Paolo VI”, annesso alla missione. Nel febbraio si trasferì a Salisbury, nell’ospedale governativo per acquisire una migliore preparazione a livello professionale. Nello stesso anno ritornò in Europa e il 12 settembre emise la professione temporanea a Metten, in Germania.

Nei primi mesi del fu mandata nell’Ospedale di “Regina Coeli Mission” a Njanga District, nei pressi del confine con il Mozambico, per completare la sua preparazione professionale. Nel dicembre di tale anno fu trasferita a Mutoko, dove cominciò a lavorare nell’Ospedale della missione di “All Souls”. Le fu anche affidato il servizio al vicino lebbrosario di Mtemwa e al pronto soccorso di Chikwizo, sempre vicino al confine con il Mozambico.

Nel partì di nuovo per l’Europa e, il 14 settembre , emise la professione perpetua a Rimini. Nel febbraio del rientrò in Rhodesia, dove già dal infuriava la guerra civile, provocata dalla rivolta dei guerrieri locali contro il governo razzista di Ian Smith. Il 28 giugno dello stesso anno fu arrestata con l’accusa di aver curato un ragazzo, presunto guerrigliero, senza averlo segnalato alle autorità governative. Fu liberata alla fine di agosto, dopo le forti pressioni esercitate dalla Santa Sede e dal Governo italiano a livello internazionale. Sebbene le fu concesso di tornare nel suo Ospedale, svolse la sua attività medica in un clima di ostilità da parte delle autorità governative.

Nonostante la situazione politica si aggravasse sempre di più, non volle abbandonare la missione per non privare di assistenza i numerosi malati e bisognosi del luogo. Fu uccisa da una pattuglia di soldati governativi a Mtoko (Rhodesia, attuale Zimbabwe), il 6 luglio , mentre tornava da sola in ambulanza dall’ospedale di Nyadiri, dove aveva accompagnato una partoriente in condizioni gravi.

La Venerabile Serva di Dio, sin dagli anni giovanili, credette in maniera ferma nelle verità rivelate da Gesù Cristo ed insegnate dalla Chiesa, trovando in esse un insostituibile punto di riferimento e coltivando con impegno la propria vita spirituale. La sua fede emergeva anche dal modo di rapportarsi con i malati, curandoli con il proprio impegno e affidandoli con fiducia al Signore.

In riferimento all’esercizio eroico della speranza, volle permanere nell’Associazione femminile Medico-Missionaria, affrontando con grande serenità le numerose prove inerenti la vita di missione. La speranza in Dio e nella vita eterna, si rendeva visibile ogni volta che battezzava i bambini morenti e nel modo di pregare per i malati terminali.

Faceva tutto per amore di Dio, perché vedeva Dio in ogni persona. Nel venire incontro alle esigenze del prossimo, non faceva alcuna distinzione né di razza, né di religione, né di idee politiche.

Servì il Signore in terra africana, dedicandosi con tutta se stessa ai bisognosi ed esponendosi a gravi rischi, culminati poi con la morte.

  • Hola soy Carlos. Ingrese a La Red Sanar por intermedio de una persona conocida. Era el dueño de la verdad, juzgaba a todo el mundo, no aceptaba una crítica. Pero con mucho esfuerzo y trabajo interior lo pude superar, me costó y mucho. Hay días en que parece imposible, pero no lo es, tampoco es una solución mágica que desaparece de un día para otro, esto es el día a día. Me hizo crecer como ser humano, a poder relacionarme muchísimo mejor con personas que antes no podía. Realmente estoy eternamente agradecido a todos mis coordinadores y a los alumnos/pacientes por apoyarnos y darnos las fuerzas necesarias en esos momentos en que perdíamos un poco el rumbo. Espero que con este testimonio pueda ayudar a alguien que lo precise como yo lo precise en su momento a dar el puntapié inicial para reacomodar mi vida.

    Carlos

  • Hola, soy José luis Acosta llegue a la Red Sanar en el año , participo en los talleres que ofrecen los nodos para el herido psicológico, y veo como las personas son tratadas con amor curando sus heridas y evolucionan positivamente, me llamo mucho la atención que el que llega a la Red Sanar no se va, los psicoeducadores  ponen un montón de amor que es lo que le destaca, nunca había visto gente con tanta vocación de servicio y ganas de hacer bien su trabajo, En lo personal me potencio x , me permitió observar la realidad del lado positivo, el de la solidaridad, empatía y conocimiento al servicio del otro en comunión y comunidad. Te recomiendo Sed Sanar.

    José luis Acosta

  • Soy Silvia Corvalán .y llegue a la red sanar , por medio de Celsa y Carmen , amigas q estaban concurriendo, por 20 años , sufrí de ataques de pánico , pasando por varias terapias, teniendo ciertos alivios o mejoras temporales, a través de mi fe en Dios , en la red , encontré la estabilidad emocional q necesitaba , además de reestructurar mis pensamientos , ahora soy una persona más asertiva y sabiendo manejar mis crisis q casi no están más , gracias. Ahora me encuentro realizando el curso para psicoeducadora , teniendo la meta de retribuir lo recibido pudiendo ayudar como me ayudaron

    Silvia Corvalán

  • El comienzo en Red Sanar que ya lleva unos 4 años fue un milagro para mi, después de tanto andar surgió este lugar que por tal motivo estamos más que agradecido y conforme por los resultados obtenido por todo esto gracias, gracias de corazón

    Ariel Leguizamon

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